Oggi ho fatto la spesa come al solito alla Coop di Ozzano dell’Emilia. Dovendo comprare un po’ di verdura, mi sono soffermato un po’ nel reparto apposito, dove sono scaffalate sia verdure da pesare sulle bilance (con guantino e sacchetto per capirci) che verdure pre-porzionate in confezioni da 250, 500, 1000 g etc etc.
Guardando i cartellini dei prezzi ho sentito prudere il mio senso di ragno (aka Pensiero Critico).
Infatti per tutti i tipi di verdure vengono utilizzati gli stessi cartellini dove il prezzo è indicato chiaramente di fianco alla dicitura eur/kg, che è universalmente riconosciuto come prezzo per 1 kg di prodotto no?
Mi puzzava alquanto quindi che 1 kg di “pomodori datterini non calibrati origine italia” potesse costare € 1,74. Avrebbe significato che la confezione esposta da 250 g sarebbe costata € 0,46, poco nevvero?
E come volevasi dimostrare, alla cassa la famosa confezione da 250 g l’ho poi pagata € 1,74.
Quando, con la carogna sulle spalle, io e mia moglie siamo andati a chiedere spiegazioni al punto d’ascolto, la gentile signora Coop ci ha spiegato che è normale, che i cartellini sono dei prestampati, che il prezzo delle confezioni è sempre da intersi per la confezione intera, la rava e la fava e che se volevamo potevamo rendere il prodotto e alla via così.
Passi tutto eh, ma se per tutti gli altri prodotti di tutti gli altri scaffali il prezzo esposto indica sia il prezzo della confezione che il relativo prezzo al kilo perchè nelle verdure non è così?
Eppoi la giustificazione dei prestampati è un po’ un arrampicarsi sugli specchi. Infatti i prezzi vengono scritti a mano con un pennarello bianco. Quantomeno sarebbe bastato barrare le lettere “/kg” rendendo evidente anche alla Casalinga di Voghera che il prezzo era da intendersi non al kilo!
Insomma, a pensar male spesso ci si piglia e per una catena come la Coop, sempre così attenta a trasparenza e correttezza, questa mi pare al minimo una discreta caduta di stile…