Nella ricerca della felicità, ti dicono, non accontentarti mai, tendi sempre al meglio per te, non sentirti mai arrivato.
Godendo dunque di un traguardo dovrei immediatamente iniziare a preoccuparmi, perchè unico indicatore valido per sapere di essere sulla buona strada è il percepire una mancanza, provare il bisogno di qualcosa d’altro, di qualcosa in più.
Ne consegue, ovviamente, che l’unica via per raggiungere la felicità sia uno stato perenne di ansia, un senso di soffocamento per il limitato presente, intravedendo un futuro radioso costantemente sito all’orizzonte come una crudele Fata Morgana.
In ultima sintesi, per essere felici e realizzarsi pienamente è indispensabile vivere una vita di merda